[6] - Orihime Inoue, La Principessa Popputa

Il punto è che in jappo il Jump viene letto da una grossa fetta della popolazione e da praticamente la totalità dei bambini e dei ragazzi, e gli Shonen manga sono considerati alla stregua di libri. Nei film all'Americana per ragazzi o nei cartoni animati occidentali si trova lo stesso questa cosa, serve semplicemente ad "educare" i giovani (infatti i buoni vincono sempre e c'è sempre il lieto fine, come da noi insomma ), e visto che specie i bambini assimilano bene le cose se a fare da tramite è uno dei loro eroi va da sè che sia così, e non solo in Bleach o negli Shonen in generale (nei Seinen è una cosa che già si nota meno), ma anche nei film e compagnia bella. Praticamente è una cosa pseudo imposta dal sistema quando si scrive un'opera con una tradizione alle spalle tante cose possono essere rinnovate o camiate, ma tante altre purtroppo vanno mantenute.

Che è una cosa che si trova anche nella Bibbia tra l'altro

Ichigo come tutti i protagonisti insegna che chi è testardo alla fine ce la fa, che bisogna essere leali e onesti, che l'amicizia è un valore importante... (le cose che Kishimoto cerca di propinarci tramite Naruto, Toriyama con Dragon Ball e anche Oda con Rufy, anche se quest'ultimo lo fa meglio ). Alla fine è sempre così: il protagonista insegna queste cose, la tipa del protagonista ci insegna a porgere l'altra guancia (in stile Bulma che ripara 16 o Sakura che insiste nel volersi fare Sasuke anche se non la caga manco di striscio), il coproragonista fa capire che alla fine essere cattivi è sbagliato (ma anche no ), l'amico del protagonista grosso come un armadio ci insegna che la forza non va usata per fare del male ma per proteggere gli altri eccetera.