CITAZIONE (INUHIRYU @ 2/3/2010, 15:37)
XD non te la prendere, intendo che non mi metterò mai a parlare in latino o greco... mentre proprio oggi ho dovuto rispondere in inglese a una che doveva prendere la corriera, solo questo XD ( se vuoi apriamo un topic XD e anche su ulisse... anzi, questa sezione secondo me piange ultimamente, i topic qui non possono mai essere abbastanza)
Non me la sono presa, Inu
la mia ironia non viene mai compresa, il problema della parola scritta è che non ha intonazione, quindi diviene difficile dare sarcasmo alle affermazioni
da qui nasce il fraintendimento (io poi già ho difficoltà comunicative di mio!)
Comunque io non ho mai nominato l'inglese nella mia difesa del latino, reputo l'inglese di molta importanza, ma lo studio dell'uno non esclude quello dell'altro, quindi direi che abbiamo ragione entrambi. Sono importanti ognuno nel suo ambito, perché il latino non può essere paragonato alle lingue di adesso, lo studio del latino e della letteratura latina aprono la mente e il cuore su altri orizzonti.
Poi non condivido la tua affermazione sulla storia, che invece dal mio punto di vista, nonostante come materia non la prediliga, è basilare per la formazione di una coscienza umana. Il presente non esisterebbe senza il passato. Forse come è studiata nei licei non sembra "attuale", ma la storia è la materia più viva e meno polverosa che esista XD e te lo dice una a cui non piace affatto
ed è tutto fuorché scabre date e fossili umani. Poi ripeto, dipende da come la si studia e da chi te la insegna, perché incide quali aspetti si prediligano, se la STORIA vera oppure l'annalistica.
CITAZIONE (Ja)k @ 2/3/2010, 16:19)
Ulisse è all'inferno a causa del "Cavallo di Troia" (la bolgia come dici tu è quella dei consiglieri fraudolenti, ma non mi pare che abbia ingannato i suoi, anzi, li ha motivati con il semplice uso della parola
). Quindi, se Dante lo condanna (non che comunque avesse scelta, essendo Ulisse un greco antico credente degli Dei pagani dell'Olimpo, come peraltro Virgilio) non lo condanna sicuramente per la sua sete di conoscienza.
Veramente Catone che è latino mi risulta stia a fare a guardia del Purgatorio, quindi non regge il discorso dell'antico non battezzato. Poi sulla questione del plagio dei suoi compagni non entro nel merito, perché non ricordo molto. Sta di fatto che nonostante la stima, Dante non ha rivalutato il personaggio e l'ha posto all'Inferno.
CITAZIONE (Ja)k @ 2/3/2010, 16:19)
Come fine a sè stessa? La conoscienza non è mai fine a sè stessa
anche quando non viene utiizzata in pratica. Quando tu apprendi ti dai una forma ed una dimensione, costruisci il tuo pensiero e la tua personalità.
Condivido perfettamente quello che affermi tu, mi trovi pienamente d'accordo in questo, ma quella di Ulisse non è una conoscenza volta a un fine, lui vuole conoscere per il puro desiderio di conoscere, quindi è fine a se stessa. Non so se sono chiara XD Cioè il mio concetto di conoscenza è come il tuo, ma quello di Ulisse no! Lui vuole conoscere per il puro gusto di sapere, basta. Non è che una volta appreso vuole "sfruttare" ciò che ha appreso in positivo per se stesso o anche per qualcun altro, vuole sapere solo perché gli va. E questo non lo affermo io, sono anni di critica che lo dicono, mi rifaccio a quello che ho studiato XD L'ultima cosa che voglio è risultare presuntuosa
CITAZIONE (Ja)k @ 2/3/2010, 16:19)
Il volo è definito "folle" perchè compiuto contro Dio, non perchè all'uomo non è concesso cercare la conoscienza. Dante sostiene che la conoscienza è il parametro più importante con cui si misura un uomo, quindi non può aver preso posizione contro di essa (anche perchè all'inferno tutti i peccatori hanno accenti di sofferenza e pentimento, e parlano dei loro misfatti prendendone le distanze, mentre Ulisse sembra elogiare sè stesso).
Credo di avere davvero un problema
Jec metà delle cose che hai detto tu, le ho dette anch'io e ci mancherebbe che vorrei fare polemica...comunque davvero è un argomento interessante e poi mi sembra una sfida allettante, per me se apriamo un topic non fa male, anche perché di solito di queste cose non si parla
Io ho detto proprio che il peccato di Ulisse sta in particolare nel aver "sfidato" Dio, non nell'aver desiderato conoscere. E Dante ha pienamente ragione, ma farei una differenza nello scopo del conoscere che si prefigge e così ritorno al mio discorso di prima. Infine, Ulisse non è l'unico dannato convinto di se stesso, c'è Anche Farinata per fare un esempio.
Comunque se risulto presuntuosa, fatemelo notare, non me ne accorgo. Tutto voglio fare, tranne che ostentare sapere!