Prologo I - Voglio restare un semplice soldato per tutta la vita!

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Lal Mirch'
CAT_IMG Posted on 24/8/2010, 17:56     +1   -1




Oggi è il nove giugno 2008, ore 20:46:07.

Qui è il soldato semplice Erik Clay a rapporto...
Parlo da un pertugio ricavato dalla ''nostra'' fossa dei cadaveri che uso come rifugio momentaneo nella speranza che questa stupida guerra finisca al più presto.
''Sarà una guerra lampo,vedrai...Stai sereno!'' mi dicevano, eppure questo conflitto perdura da più di un anno e mezzo.
Per non parlare di tutti gli altri scontri precedenti che hanno devastato il Paese e portato a quest ultimo (?) contrasto.

Ma sarà davvero l'ultimo?

Sicuramente no, è questo ciò che una vocina mi suggerisce. Un fastidioso tarlo che da mesi non riesco più ad ignorare.
E che ormai seguo ciecamente
Perchè in fondo la vita stessa è la guerra personale di ogni essere umano e anche questo dissidio, ne sono sicurissimo, cazzo!, durerà finchè non esalerò il mio ultimo respiro.
Diciotto anni, diciotto fottutissimi anni, diciotto lunghissimi anni, diciotto terribili anni, diciotto disperati anni.
Diciotto anni.
Diciotto.

Un anno è composto da dodici mesi, alias trecentosessantaquattro o, di tanto in tanto, trecentosessantacinque giorni.
Ma cos'è un Giorno? Ventiquattro ore... Sembrerebbe un accessorio (e in effetti per noi il tempo è solo un optional. ormai...).
Si definisce ''giorno sidereo'' l'arco di tempo in cui la Terra compie un moto di rotazione attorno al proprio asse, da occidente a oriente.
Esattamente ventitrè ore, cinquantasei minuti e quattro secondi.
Il tempo mi sembra un accidente, è tutto una convenzione!, e un giorno che passa è solo un giorno in meno all'incontro con la morte, che in questo dannato luogo, potrebbe sopraggiungere in qualsiasi momento...

In questa Terra Di Nessuno, in questa Terra Senza Nome...
E sotto questo cielo plumbeo,
E sotto queste nuvole gonfie di fredda pioggia,
Mi rendo conto che io non sono NiEnTe.

Che senso ha opporsi.
Forse sono proprio quel cane legato al carro trainato dai buoi,che io decida di seguirlo docilmente oppure il contrario, la direzione è una sola.
E una soltanto è la meta a cui il fato mi accompagna.

Che senso ha la vita.

Fanculo lo stoicismo!
Devo reagire, devo reagire, devo COMBATTERE PER I MIEI IDEALI, devo salvare questa Terra Desolata, sebbene sia nata per ospitare così tante conflagrazioni.

Ora sono più certo che mai: non lascerò questo Paese se non da morto, ma quando lo lascerò finalmente saremo liberi entrambi.

Paura.

Morte.

Rassegnazione.

Sentimenti lontani.



Unreal City,
Under the brown fog of a winter dawn,
A crowd flowed over London Bridge,so many,
I had not thought death had undone so many.
The Burial of Death - The Waste Land T.S.Eliot



E se potrai mai, perdonami, amore mio.


Edited by Lal Mirch' - 24/8/2010, 19:47
 
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Kisu.
CAT_IMG Posted on 24/8/2010, 18:15     +1   -1




modificato perchè avevi fatto cagnara col sottotitolo.

 
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Lal Mirch'
CAT_IMG Posted on 24/8/2010, 18:49     +1   -1




ho ri-editato perchè così faceva altamente cagare...o meglio... era illeggibile! XD

comunque è una cosuccia che sto scrivendo (ormai da un po' di tempo) ed è tutta farina del mio sacco! *si pavoneggia* XD

I hope you'll enjoy it! :mki:
 
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ilusca
CAT_IMG Posted on 25/8/2010, 15:20     +1   -1




Prologo interessante

Stile molto acuto, pungente, diretto. Mi piace.
Anche l'utilizzo della paratassi e la frasi ripetute.
Il lessico poi è semplice, ma non banale.

Ok, aspetto il continuo...anche perché il prologo non mi fa capire poi granché della storia XD
 
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Lal Mirch'
CAT_IMG Posted on 25/8/2010, 17:56     +1   -1




grazie per i complimenti ilu

Se scoprissi tutte le mie carte adesso, questo non potrebbe definirsi un prologo :asd: Devo saper invogliare il lettore a leggere il seguito...

Che tra l'altro ho intenzione di postare domani... devo solo rivedere e sistemare un paio di cose :mki:
 
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ilusca
CAT_IMG Posted on 25/8/2010, 20:29     +1   -1




benissimo, allora non dovrò attendere molto :mki:

comunque sì hai ragione...i prologhi a questo servono XD
 
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CAT_IMG Posted on 25/8/2010, 21:19     +1   -1
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Concordo con Ilu (stranamente :look:). La scelta lessicale è giusta (è un soldato semplice diciottenne, sarebbe strano se parlasse in modo troppo forbito o arcaico :asd: e poi lo odierebbero tutti :look:), lo stile mi piace molto... L'unica cosa è la parte sul tempo, l'avrei fatta più corta. Per il resto se fosse il retro di una copertina penso che sarebbe un libro che leggerei :sasa:
 
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Lal Mirch'
CAT_IMG Posted on 25/8/2010, 22:19     +1   -1




grazie jack! :mki:

Comunque devo ammettere che questo dovrebbe essere un conto filosofico,ma alla fine non lo sembra poi tanto! XD

Chiarisco una piccola cosa: la guerra sta durando ormai da 18 anni, ma eric ne ha qualcuno in più... tipo 25... (anno più, anno meno...) :asd:
 
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ilusca
CAT_IMG Posted on 26/8/2010, 17:47     +1   -1




CITAZIONE (Ja)k @ 25/8/2010, 22:19)
Concordo con Ilu (stranamente :look:).

Oddio non ci credo! :onoo: siamo d'accordo su una cosa!
Solo così poteva accadere

Comunque io l'avevo capito che non aveva 18 anni :sasa:
Non so come funziona, ma non credo che le giovani leve vengano spedite subito in guerra :look:
Meglio qualche annetto in più, così mi ci immedesimerò meglio :riot:

A me la parte sul tempo è piaciuta...poi quanto più mi vieni a dire: se intendi inserirlo nel genere "filosofico", allora ci stanno bene riflessioni così. Forse più che filosofico però, direi che è psicologico :sasa: alla fine, vorresti analizzare il suo comportamento o la società/vita in generale? vabbè mi sa che mi toccherà scoprirlo leggendo :asd: così inquadrerò anche meglio il genere...
 
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Lal Mirch'
CAT_IMG Posted on 27/8/2010, 07:23     +1   -1




Prologo II - Colei che ama

Caro, dolcissimo Eric, ancora una volta ti scrivo. Piccole parole di scuro inchiostro, come orme di passerotti su eburnea neve, dimenticate qua e là.

Oh, so bene che non potrai mai leggere queste lettere.
(Fino al tuo ritorno,no?)
Non sono un'illusa come spesso hai pensato. Ho smesso di credere alle favole.
Da troppo tempo, ormai.

Eppure ciò non mi impedisce di continuare a rivolgermi a te in un qualche modo,nella speranza che un giorno tu riesca a sentire il mio messaggio disperato.
Perché non muori, spietata Speranza?

Oggi mi sono alzata presto per poter ammirare il nostro felice paesino svegliarsi alla chiara luce di una splendida alba d'estate.
Tutto in questo luogo risveglia il tuo ricordo, e ogni giorno gli occhi cisposi mi pizzicano un po', ma devo essere pronta
(Per il tuo ritorno,no?)

A quanto pare no.



Dovevo immaginare che sarebbe finita così,ma ancora oggi mi ostino ad aver fede.


Io sono maledetta.
Sono nata per soffrire.




Ma, grazie a te, in mezzo a tutta questa sofferenza, sono riuscita a trovare un briciolo di …... a cui mi aggrappo tutt'ora. Inesorabilmente tutto ciò sprofonda ogni giorno nell'oblio, finché non riuscirò neppure a riconoscere la mia stessa immagine riflessa in una pozzanghera.
Allora ritornerò ed essere come un tempo? O forse lo sono già?!
Cosa mi hai donato di così importante? Io senza di te non riesco più a ricordare la parola essenziale di questo mondo.
No... Sono due parole... ne sono certa... Due parole mancano per non rendere vana alcuna esistenza...

Vorrei tornare indietro nel tempo e fermarti, non lasciarti varcare quell'uscio e stringermi a te.
Eppure non ci sono riuscita, qualcosa ha sormontato l'egoismo, e pensava solo al tuo bene.
Questo Qualcosa deve essere veramente stupido. Anzi, io sono veramente stupida.

No, non ci siamo. Per potermi ricordare cosa mi manca, devo tornare ancora più indietro nel tempo, perché le mie mani in quei giorni tremavano già, come fossero sintomo della mia malattia.
Ancora più indietro...
Sicuramente le persone comuni avrebbero focalizzato l'attenzione sull'incontro, piuttosto che sull'addio, con la persona che cambiò il corso degli eventi. Ma non posso, la memoria non riesce ad offrirmi un quadro nitido di quel periodo. Cerco di sforzarmi, ma ottengo solo una forte emicrania.
Anche adesso...
Il tempio dove ero solita recarmi i giorni di festa. Era,un tempio, ero in Oriente?
Indossavo una specie di kimono. Mi ricordo di un gattino. Perché ero lì?
Un sorriso vero... in mezzo a tutti quelli di scherno e di compassione, e di superiorità...

''Che senso ha vivere.''

No! Basta! Mi fa troppo male la testa, devo arrendermi...mai mi torneranno in mente quei momenti, e quelle parole ormai non mi appartengono più.
Ho bisogno di uscire e fare quattro passi.


[ Elizabeth era molto confusa. Sovrappensiero era arrivata ad un parco, guidata dal suo istinto. Quando se ne accorse, non poteva fare a meno di contemplare il verdeggiare degli alberi, il canto delle cicale, i colori chiassosi dei fiori, un bambino sporco di fango da cima a piedi. Trasognante, si sedette ad una panchina: la vista di quel bambino era divertente, non poteva fare a meno di sogghignare tra sé e sé. Si accorse che ormai erano anni che non rideva... così si rattristò un poco, ma solo per un attimo, perché quel bambino paffutello riuscì ad inciampare stando fermo e rovinò a terra. E finalmente Elizabeth si lasciò andare ad una fragorosa risata: una sensazione liberatoria ed appagante allo stesso tempo!
''Mi sento felice!''
Ma le mancava ancora qualcosa...
Un gattino grigio, una nuvoletta di pelo si avvicinò ad Elizabeth quatto quatto, e senza che lei se ne accorgesse, le fu accanto. Iniziò subito a strusciarsi a lei, in cerca di coccole. Il pelo soffice le riportò alla mente quel passato incontro con l'uomo che segnò il suo destino.
Ecco, la madre prese in braccio il proprio figlio, rassicurandogli che sarebbe andato tutto bene e coccolandolo.
Elizabeth prese il gattino in grembo e lo accarezzò finché non si appisolò beatamente.
Ormai era tutto chiaro.
''Che madre amorevole!''
Il sole stava calando ed Elizabeth si diresse verso casa. ]

Finalmente mi sono ritrovata...

Felicità ed Amore




Ecco la mia finestra.
Mi sono destata or ora,
ripiena di dolcezza.
Pensavo di volare.
Fin dove la mia vita
arriva, e dove inizia
la notte? Colei che ama R. M. Rilke
 
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ilusca
CAT_IMG Posted on 27/8/2010, 12:15     +1   -1




Bello
Questo in pratica è il Prologo di lei...quindi la storia si svolge su due binari, quello di lui e quello di lei. Doppio narratore interno e doppio narratore in prima persona. Poi ne aggiungi un terzo alla fine del secondo prologo...non so come tu voglia sviluppare il libro, però secondo me il III narratore è superfluo. Quel pezzo messo tra parentesi quadre [] potresti anche renderlo in prima persona e fare in modo che lo dica lei, utlizzando lo stesso narratore. Credo che mantenere solo due narratori possa aiutare a rendere meglio la distanza che li separa e a marcare la differenza della vita che loro stanno vivendo.
Poi come ti ho detto, non so come lo svilupperai...per esempio il narratore esterno potrebbe entrare in un loro eventuale incontro futuro. Oppure non esserci proprio, e lasciare che la psicologia "contorta" dei due personaggi si sviluppi come in un flusso di coscienza continuo...in prima persona.

Questa è l'unica cosa che non mi è piaciuta...poi mi incuriosisce e mi affascina **
Ho notato che il lessico è più ricercato...evidentemente lei è molto più raffinata del soldato di prima XD

Aspetto con ansia il 1° capitolo, a meno che non ci sia un 3° prologo XD
 
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Lady Khasia
CAT_IMG Posted on 4/9/2010, 11:34     +1   -1




Lal, ho letto la prima parte :mki:

Anche tu scrivi molto bene, come hanno detto gli altri hai uno stile acuto e diretto. Mi piace così.
E mi ricorda "The road" uno dei miei libri preferiti.
Non solo lo stile di scrittura, ma anche l'ambientazione (per quello che si è potuto capire dal prologo), una terra "distrutta".

Lo trovo molto interessante ^^
 
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11 replies since 24/8/2010, 17:56   136 views
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