| ilusca |
| | Nuova uscita shoujo Planet Manga, consigliato a tutti, maschi e femmine! Avrei voluto aspettare di leggere il volume 2 prima di aprire questo topic, ma tanto il 2 settembre è vicino e casomai aggiorno poi Adesso do le mie impressione sul 1° volume! Prima però vi lascio le dolci parole e la bellissima recensione di Elena Zanzi (se non volete leggere, saltate lo spoiler e accontentatevi della mia miseranda recensione u.ù ) Nel momento in cui ho saputo che avremmo pubblicato il primo numero del nuovo manga di Hinako Ashihara a luglio, ho pensato che era proprio l’ideale trascorrere l’estate in compagnia di un’opera di questa autrice. Quando ero piccola, durante l’estate dal balcone di casa osservavo spesso le foglie degli alberi oscillare al vento la sera. Quel vento leggermente caldo, la luce che gradualmente lascia posto al crepuscolo creava una strana atmosfera malinconica, in cui pensavo a tante cose. All’amore (perché una ragazza ci pensa quasi sempre!), al futuro, al presente, ai sogni, a ciò che era la mia realtà in quel momento… Per me i manga di Hinako Ashihara hanno il sapore di quelle sere passate a guardare gli alberi. Sono dolci, e un po’ tristi. Sono profondi e malinconici, ma mai pessimisti. Parlano, anzi, di persone che provano a vivere con tutte le loro forze. E ad amare. [AVVISO: ovviamente NON leggete se non volete degli spoiler! Comunque mi sono contenuta da questo punto di vista.] PIECE è la storia di una ragazza, Mizuho, e di diversi altri personaggi che ruotano intorno a lei. Mizuho ha un carattere particolare, all’esterno appare fredda, dal momento che mantiene sempre una certa distanza rispetto agli altri. Lo fa perché non vuole ferirli e perché, allo stesso tempo, ha paura di essere ferita. Si prende cura del suo piccolo “territorio”, dentro il suo cuore, in cui non entra mai nessuno. A causa di questo modo di essere, ha sempre avuto un po’ di problemi nel rapportarsi con la gente. Anche adesso che è all’università, non riesce a far funzionare la relazione con il suo ragazzo. Sospetta che lui la tradisca. Eppure, invece di versare qualche lacrima, il suo volto rimane espressivo, come se lei assistesse a tutto questo da fuori, senza esserne coinvolta. Mizuho ha anche un rapporto particolare con se stessa, con i propri desideri, i propri sentimenti. Non esita a metterli da parte, per fare sempre ciò che è più “pratico” e “funzionale”. Studia, vive, orienta le sue scelte in base a ciò che è “meglio”, non a ciò che “vuole”. Vive con la mente, non con il cuore. Un giorno, Mizuho viene informata che una sua ex compagna di classe del liceo è morta e viene invitata a presenziare al suo funerale. Là, sorprendentemente, la madre della defunta le fa una richiesta: indagare sul passato della figlia, che nasconde un grande segreto (non pensate che vi sveli tutto, eh! Qui non si fanno troppi spoiler ). Mizuho, che a contatto con i vecchi compagni del liceo (soprattutto uno…) comincia a rendersi conto che in lei, nel suo modo di vivere la vita, c’è qualcosa che non va, decide per una volta di fare la cosa che la spaventa più di tutte: provare a immischiarsi nella vita di un’altra persona. “Sconfinare”. E così accetta la richiesta della signora e inizia a cercare informazioni sulla sua ex compagna di classe… Lei cambierà, in questa grande avventura, e non sarà la sola. Perché altri finiranno coinvolti in questa indagine. In questa ricerca. Ricerca di tante cose: dei segreti del passato, ma anche del modo giusto di affrontare il presente. Dei sentimenti che si sono perduti e di quelli che non si sono mai provati. Ricerca di un contatto vero con gli altri e con se stessi. Non c’è molto da dire, se non che questo è un manga da assaporare. Persino io, che leggo con avidità, non posso fare a meno di sfogliarlo lentamente. IO: della sensei Ashihara non ho mai letto niente, ma la mia migliore amica la adora e presto mi presterà La Clessidra, il manga che l'ha osannata!So, sempre perché me ne parla lei, che è un'autrice abile nel toccare le corde dell'animo umano, riproducendo con fedeltà una realtà a volte troppo scomoda da rivelare. E Piece è un manga un po' scomodo. Poiché i protagonisti, caratterizzati fino alla nausea, così complessi e semplici, come noi normali esseri viventi e non esseri di carta, si muovono, pensano, agiscono, temporeggiano, come qualsiasi uomo fa. Questo è ciò che mi ha affascinato di Piece, che è stato capace di strapparmi un: "Cavolo! Quante volte anch'io ho fatto così/ho detto questo/mi sono comportata così!" La storia è un mistero. Nel primo volume non viene svelato quasi nulla...indizi fragili...quasi inesistenti. Sospetti. Personaggi che si inseriscono, personaggi che si tolgono di mezzo. Frasi dette a metà...pensieri nascosti. Attira. E pure maledettamente. Critica a tipologie di carattere, nel quale facilmente ci si rivede. Voglia di cambiare. Voglia di vivere. Voglia di trovare il proprio posto nel mondo. Tutto velato da una leggera malinconia di fondo e nostalgia per il porto sicuro lasciatosi alle spalle, che danno una profondità al manga molto particolare. Mizuho cerca chi è Haruka...Mizuho cerca chi è lei stessa. Due sentieri paralleli, che si intrecciano in un unico manga, che quasi come un giallo si snoda in una serie di PEZZI da comporre. Piece...i pezzi di quel puzzle che a mano a mano Mizuho cercherà di finire. Il disegno è fresco, bello, molto maturo. Mi rivedo molto nella protagonista. C'è una parte nel 1° volume... ...in cui lei dice che non è capace di commuoversi, anche se la situazione, come un funerale, lo richiede. Ho ripensato a tutti i funerali o alle situazioni scomode, come incidenti, malattie, con cui sono entrata in contatto in questi ultimi anni e nemmeno io ho saputo piangere. Cuore di pietra? devo ancora scoprirlo. Il mio personaggio preferito, oltre alla protagonista, è Narumi, il più misterioso del manga. Non ho ancora elementi per delinearne la tipologia, ma più andrò avanti nella lettura, più vi farò sapere e...spero lo comprerete o anche solo gli darete un'occhiata Questa è la cover del 1° volume, nel caso non riusciate a riconoscerlo sugli scaffali Io non l'avevo "cecato", tutto nero com'è
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